La storia di Aris è un coinvolgente racconto di crescita e determinazione che ha radici nel lontano 1973 e si estende sino ai giorni attuali. È un racconto di imprenditorialità e passione che ha inizio con la volontà di Lino Cerati e di suo fratello Franco.
Quando questa opportunità non si concretizzò, decisero di prendere in mano il proprio destino e avviare un'impresa propria - “in quattro e quattr’otto io e Franco decidemmo di metterci in proprio, senza grandi competenze e conoscenze commerciali e senza sapere dove ci avrebbe portato questa scelta.”
Con l'appoggio dei clienti idraulici con i quali avevano instaurato legami nel corso degli anni, i due fratelli diedero vita ad Aris.
La reputazione della famiglia Cerati e la notorietà di Lino, membro della Nazionale Italiana di Tiro a Segno, contribuirono al successo iniziale dell'azienda poiché i clienti sapevano di trovarsi di fronte a persone fidate e oneste.
Gli anni trascorsero e nel 1992 si resero conto che lo spazio in cui sorgeva l’azienda era troppo piccolo e, se volevano continuare a crescere, avevano necessità di spostarsi e ampliare il loro magazzino. Per compiere questo passo fu fondamentale il supporto fornito dal direttore della Cariplo di Cremona, il cui sostegno rese possibile l'espansione dell'azienda che si trasferì finalmente in Via Degli Artigiani, dove ancora oggi risiede.
“È stato grazie a lui, alla sua fiducia e all’amicizia che ci legava, che abbiamo potuto espanderci e lo dico con molto orgoglio.”
L’anno di svolta fu il 1997 quando Lino e Franco riconobbero l’esigenza di adottare nuove strategie per riuscire a stare al passo con il mercato del momento: erano ancora un’azienda troppo piccola rispetto alla concorrenza.
In tanti si interessarono ad Aris, ma il feeling trovato con Marino Bonomi, proprietario di Idras, aveva convinto i due fratelli a chiudere l’affare in soli tre incontri. Lino ricorda il momento ancora adesso con precisione - “Ho la pelle d’oca a ripensarci, abbiamo concluso l’accordo con una stretta di mano come due veri gentiluomini.”